San Diego…una di quelle città cosiddette “di confine”, a pochi km dal Messico, dove la cultura americana si innesta perfettamente con quella latina…ma soprattutto, la seconda tappa del nostro viaggio in California!!!!!!
Prima di arrivare a San Diego non sapevo cosa aspettarmi…non avevo assolutamente idea di come potesse essere…eppure, questa città è riuscita a sorprendermi!
Sì! Sorprendermi…perché diversa da quel qualcosa che NON avevo immaginato!
Si potrebbe dire “la città più bella d’America”, come la definiscono i suoi stessi abitanti.
San Diego è senza dubbio una moderna metropoli (la seconda città della California per dimensione), ma è anche (o forse principalmente!) storia, seppur una storia non lontanissima dai giorni nostri.
E’ una delle 21 missioni di Padre Junipero Serra.
Probabilmente vi starete chiedendo “e chi è Padre Junipero Serra?”…!!! Ebbene, è sufficiente ricordare che si tratta del “fondatore della California”; d’altronde, dalle sue missioni di evangelizzazione si svilupparono le principali città californiane.
Raggiungiamo San Diego in serata (ci fermeremo per due giorni), dopo una giornata al Disneyland Resort di Anaheim; in fondo, sono solo 96,3 mgl, ovvero circa 1,5 h di macchina, percorrendo la I-5 South prima verso Santa Ana e poi verso Interstate 5/Downtown.
A San Diego non esiste la metro, ma si può fare affidamento su un sistema di trasporto pubblico abbastanza organizzato ed efficiente, composto da tre linee di tram (trolley) e diverse linee di autobus; in generale, conviene prendere i mezzi pubblici per brevi distanze e la macchina, invece, per grandi distanze per una questione di risparmio di tempo.
Anche in questo caso, scelta ottima dell’albergo: l’Andaz San Diego si trova a Downtown, all’interno del famoso Gaslamp Quarter.
Appena arrivati, è proprio questo quartiere, con l’immenso fiume di gente (e direi, “bella gente” anche!), a richiamare la nostra attenzione e a spingerci per strada: WOWWWWW…edifici d’epoca in stile vittoriano si contrappongono ad un’enorme quantità di negozi e centri commerciali, ma anche ristoranti e pub (principalmente sulla 5th Av), teatri, discoteche, casinò…insomma, il luogo ideale di giorno per lo shopping e di notte per il divertimento.
A questo punto, non può mancare una cena all’Hard Rock Cafè, all’incrocio tra 4th Av e F St (150 m a piedi da Horton Plaza).
Al mattino seguente ha inizio il vero e proprio tour della città.
Si parte con il Seaport Village, un’area del porto di San Diego molto rilassante e particolare: casette in legno carinissime e fiori colorati! Sembra quasi un villaggio di montagna più che di mare!
Come in ogni zona turistica che si rispetti, non mancano locali, ristoranti e negozi…
La giornata è meravigliosa: sole splendente e venticello di mare! Dopo un giro veloce all’ Embarcadero (un piccolo parco a sud del Seaport Village), decidiamo, quindi, di proseguire a piedi verso nord sempre sul lungomare.
Lungo il tragitto, non possiamo non notare una gigantesca statua dove tutti si apprestano a scattare delle foto: una riproduzione alta quasi 8 m della famosa fotografia simbolo di vittoria e speranza, raffigurante un marinaio nell’atto di baciare un’infermiera, scattata da Alfred Eisenstaedt alla fine della II Guerra Mondiale a Time Square.
Arriviamo al USS Midway Museum.
La USS Midway…ovvero la portaerei della marina militare che ha servito la US Navy in tutti i principali conflitti avvenuti tra il 1954 e il 1992; parliamo, quindi, delle guerre di Corea, del Vietnam e della più vicina Guerra del Golfo. Beh, di storia ne porta tanta con sé!
Consiglio il tour con audioguida, che consente di visitare tutta la portaerei, comprese le cabine di equipaggio, la plancia di comando, l’infermeria e soprattutto il ponte di volo con 29 aerei restaurati (c’è anche un F-14 Tomcat).
All’interno, non perdetevi il simulatore di volo!!! Mi sembra ancora di stare a testa in giù e di non riuscire a raddrizzarmi! Aiutooooo!!!
Ritorniamo alla macchina e, dopo aver pagato solo 40$ di parcheggio per forse 3h (poi dicono che i parcheggi a Positano sono cari!!!), ci dirigiamo verso Point Loma, una penisola famosa non tanto per le spiagge quanto per il Cabrillo National Monument (monumento in onore di Cabrillo, condottiero che guidò la prima esplorazione spagnola nella West Coast) da cui godiamo di una splendida vista sulla baia di San Diego. All’interno del parco ritroviamo anche l’ Historic Point Loma Lighthouse, un vecchio faro del 1854.
Ripercorrendo con la mente le strade di questa riserva naturale, ancora mi commuovo alla vista di un prato sconfinato con un numero smisurato di tombe di militari caduti; in realtà, semplici lastre di pietra tutte uguali, perfettamente simmetriche, lì a guardare il mare. Ed ancora sono assuefatta da quella sensazione di pace; una pace a cui un militare caduto ha assolutamente diritto.
San Diego vanta alcune delle migliori spiagge degli USA; così, al ritorno da Point Loma, ci fermiamo alla vicina Ocean Beach. Giusto pochi minuti perché ci piacerebbe essere a Coronado Island al momento del tramonto; quindi, acceleriamo il passo.
Coronado Island è tecnicamente una penisola (non un’isola come si potrebbe pensare), collegata alla città grazie allo spettacolare ponte (a pagamento) a forma di boomerang, il Coronado Bay Bridge; Coronado Beach (la seconda spiaggia più bella degli USA) e Hotel del Coronado (dove è stato girato il film “A qualcuno piace caldo” con Marilyn Monroe) l’hanno resa famosa in tutto il mondo.
Siamo fortunati, e al tramonto siamo proprio a Coronado Beach!
Nel frattempo, è stato appena celebrato un matrimonio, e gli ospiti guardano il sole cadere nelle acque dell’oceano a suon di champagne! 😉
Prima di lasciare Coronado Island, facciamo una capatina al Ferry Landing Marketplace per godere soprattutto del bellissimo panorama offerto dal Downtown al tramonto.
La giornata volge al termine con cena in uno dei gastropub sulla 5th Av al Gaslamp Quarter.
Al mattino seguente raggiungiamo la Old Town.
Proprio qui ebbe origine la California di oggi! Parliamo, infatti, del primo insediamento spagnolo sulla West Coast, la famosa prima missione di Junipero Serra accennata all’inizio.
In realtà, la missione fu fondata a Presidio Hill, il punto più alto della zona (dove oggi troviamo il Presidio Park), ma fu poi spostata più a valle in prossimità di una riserva d’acqua stabile, dove oggi troviamo l’ Old Town State Historic Park.
L’ Old Town di San Diego credo possa rappresentare “the heart of California”, in cui il sangue messicano e quello americano si mescolano alla perfezione rendendo questo Stato speciale.
Tipiche case di mattoni cotti al sole (le cosiddette “adobe”), edifici storici (tra cui, la casa in paglia e fango di Estudillo, il First San Diego Courthouse, la prima scuola di San Diego,…), ma soprattutto strutture che riconducono al Far West: questa è la città vecchia di San Diego! Questa è la storia della California!
Un coinvolgente spettacolo di flamenco ci intrattiene per un po’ e ne approfittiamo anche per riposare.
Dovremmo muoverci verso Balboa Park (il polmone della città), ma il tempo stringe e, nostro malgrado, decidiamo di dirigerci direttamente a Mission Beach, allontanandoci così da San Diego per arrivare poi a Santa Barbara in serata (terza tappa del nostro viaggio californiano).
Consiglio: cercate di organizzarvi per non perdere Balboa Park! All’interno è situato uno dei più grandi e famosi zoo di tutto il mondo (oltre 4000 animali di 800 specie diverse)!
Intanto siamo arrivati a Mission Beach, La Mecca del surf…
Ci troviamo nel regno dell’edonismo, dove schiere di corpi tonici ed abbronzati se la spassano sotto il sole! Naturalmente, non perdo l’occasione per fare qualche scatto interessante!!! 😉
In zona, da segnalare sono il Belmont Park (piccolo parco divertimenti con montagne russe d’epoca, una piscina coperta ed un impianto con onde artificiali per simulare il surf: pazzesco!) ed il famosissimo parco acquatico SeaWorld.
Dopo un hot dog veloce in una specie di fast food locale di fronte a Belmont Park, abbandoniamo Mission Beach.
Next stop: Santa Barbara!
TO BE CONTINUED…