Sud Africa: Cape Town e Garden Route.
Ci lasciamo alle spalle le bellezze del Kruger National Park e dall’aeroporto O.R.Tambo prendiamo un volo interno per raggiungere finalmente la famosa
Cape Town.
Per attraversare la meridiana impieghiamo circa 2 ore. Se aveste la possibilità di volare quando il sole sta tramontando vedrete uno spettacolo che mai vi ricapiterà: affacciatevi al finestrino dell’aereo, se da un lato il sole tramonta dall’altro, di li a poco, vedrete spuntare una fantastica alba.
Una volta arrivati ci attende l’Hotel 15onOrange, un albergo molto chic e un po’ kitsch (basti pensare agli ascensori con le poltrone rococò di velluto) ma di gran lusso che ci ospiterà per 3 giorni in modo da poter visitare la città e il suo intorno.
La parte più suggestiva di Cape Town è il
Water Front
(dove è sito il porto) in cui troverete la parte nevralgica della città con il centro commerciale, l’acquario, ristoranti tipici e non. La popolazione è nel complesso povera e questo incentiva la criminalità soprattutto verso gli stranieri; è consigliabile non girare da soli di notte e di uscire in gruppo.
Cape Town è situata centralmente rispetto a diverse mete: possiamo facilmente visitare Seal Island (l’isola delle foche) prendendo una il battello turistico, visitare scoperto da Batolomeo Diaz ed erroneamente considerato come il punto più meridionale del Sudafrica nonché il punto dove avviene la separazione degli oceani Atlantico e Indiano, primato che in entrambi i casi appartiene all’Agulhas.
Questa zona del SudAfrica è un “terno a lotto” meteorologicamente parlando: il tempo può cambiare repentinamente e più volte nell’arco della giornata. Il mal tempo potrebbe limitarvi in alcune visite, specialmente per la Table Mountain che, in caso di mal tempo e venti forti (trascinano via le persone) viene proprio chiusa. Il nome deriva dalla sua forma: la parte frontale, rivolta verso Cape Town, è lunga la bellezza di 3 km mentre il versante opposto ha una morfologia notevolmente più complesso ed è sempre avvolta da una coltre di nuvole che la rende suggestiva, affascinante e molto misteriosa.
Qualcuno di voi avrebbe mai associato i pinguini all’africa? In Sudafrica ne troverete di ogni, ricordate che siete sempre “vicini” al polo. Se vi allungate verso
Simon’s Town
troverete una riserva, che di fatto è una spiaggia, dove vivono in piena libertà una moltitudine di esemplari.
Se siete amanti di fiori e colori, non potrete non visitare il
Kirstenbosch National Botanical Garden (il giardino botanico) e il Quartiere Malese di Cape Town
dove ogni casa è unica, contraddistinta dai suoi colori cangianti.
E’ ora di salutare il 15OnOrange e di proseguire il nostro giro come dei perfetti avventurieri. Ritiriamo la nostra auto a noleggio (meglio se prenotate prima di partire, si risparmia tempo a cercare e c’è la possibilità di farsela portare in hotel) e spendere i nostri ultimi 4 giorni percorrendo la
Garden Route
la meravigliosa autostrada N2 che costeggia tutta la costa sud fino a Port Elisabeth. Questa strada, che si estende per circa 1200 km, offre molto e, probabilmente, 4 giorni sono un po’ pochi, meglio se 6/7.
Hermanus
La nostra prima tappa sarà ad ennesimo scenario del tutto nuovo. Hermanus è un piccolo paesino di pescatori incastonato fuori dal contesto che avete vissuto sino a quel momento. Divisa per “tipologie di attività” in piccoli comprensori, Hermanus offre pochi negozi ma sufficienti per trovare tutto ciò che può esservi utile, dalla farmacia al supermercato. Da un lato del paesino c’è un comprensorio con piccole villette e vari Lodge in legno con predominanza di colori bianco e celeste tipico delle zone marine. Abbiamo pernottato all’Abalone Lodge Hotel che ha delle camere con dei piccoli balconi che si affacciano sull’oceano. Da qui potrete sentire l’odore del mare e rimanere incantati dal passaggio delle balene. Se la cosa vi ha affascinato, una volta scaricate le valige, potrete fare un breve percorso a piedi e raggiungere gli scogli, lì potrete godervi appieno la maestosità degli oceani e di quegli spenditi cetacei che lo popolano. Vi consiglio vivamente di spendere 2 giorni in questo posto dove avrete anche la possibilità di riposarvi un po’, il resto del viaggio sarà abbastanza stancante. Ormai s’è fatta sera e ci spostiamo verso un comprensorio dove la tranquillità e la pace regnano sovrane. Qui troverete molti ristorantini tipici e non avrete altro che l’imbarazzo della scelta.
Knysna
Ripartiamo con la nostra auto in direzione Knysna dove ci fermeremo 2 notti al Knysna Hollow Country Hotel. Nulla da eccepire dal punto di vista della qualità e dei confort, probabilmente il meno particolare tra tutti gli hotel del nostro viaggio e quello dove paghi anche l’aria che respiri (esempio: ci siamo fatti prestare un’adattatore per la presa elettrica, ne abbiamo pagato il noleggio).
Questo tratto è molto lungo, impiegherete oltre 4 ore macchina per arrivare a destinazione, cosi facendo non riuscirete a vedere tutto e sarete costretti a tornare indietro il giorno dopo percorrendo parecchi chilometri inutilmente. Il mio consiglio è di suddividere questo percorso in 3 tappe.
La prima tappa da non saltare è l’Angulhas il famoso punto dove gli oceani Atlantico e Indiano si incontrano. Potrete parcheggiare l’auto sotto il vecchio faro (visitabile) e con un breve percorso a piedi (obbligato) arriverete a toccare la linea immaginaria dove queste due grandi masse d’acqua si incontrano.
Durante il percorso avrete modo di incontrare piccole costruzioni arrangiate dove si vende il pesce freschissimo appena pescato dai proprietari dell’attività. Con molta probabilità avranno a disposizione qualche tavolo e ne avranno cucinato un po’ da vendere espresso. Anche se molto rustico troverete dei posti abbastanza puliti; d’altronde sono qui a raccontarlo.
Riprendiamo il nostro cammino e percorriamo circa 230 km direzione Albertina una piccola cittadina che ospita una delle più importanti fabbriche dell’aloe vera. Se arriverete per tempo (la fabbrica chiude verso le 4.30 p.m.) avrete la possibilità di visitarla al suo interno ed acquistare i prodotti tipici dei loro produzione.
Altri 100 km della Garden Route e approderete in un piccolo paesino dai contorni misti tra colline e oceano, qui potrete andare a visitare il
Museo dei Trasporti.
In origine questo museo era una stazione ferroviaria dismessa ormai da anni che oggi ospita innumerevoli automobili e locomotive d’epoca (e non solo). Quest’ultime, in particolare, sono ben allestite all’interno e permettono di rivivere la vita dei passeggeri ai tempi del loro utilizzo. Se sarete fortunati, avrete la possibilità di partire dalla stazione con una locomotiva che percorre un binario di montagna dal panorama molto suggestivo. Questo binario era, fino a pochi anni fa, percorso da una antica e rappresentativa locomotiva chiamata Outeniqua choo choo dismessa da pochi anni causa mancanza di fondi pubblici ma tutt’oggi conservata nel museo.
Plettemberg Bay
Lasciamo Knysna e percorriamo ulteriori 50 km verso
Plettemberg Bay
dove potremo visitare
Monkeyland e Birds of Eden.
Il primo è una riserva naturale dove si trovano una varietà di scimmie di tutte le specie nella più totale libertà. Questo parco nasce con lo scopo di dare una casa a tutti quegli esemplari abbandonati per le strade dai loro legittimi proprietari. Infatti in SudAfrica è possibile avere una scimmia come animale domestico e, come succede anche da noi con i cani, vengono purtroppo abbandonati. Se sarete fortunati alla biglietteria, troverete una guida che parla la vostra lingua e che vi accompagnerà nel percorso.
Limitrofo troverete il paradiso degli uccelli, una gigantesca serra dove si trovano le più disparate varietà di volatili in un tripudio di colori meravigliosi.
Il biglietto cumulativo per i due ingressi non è costoso e si aggira intorno ai 16/18 euro. Eventualmente potrete acquistarlo anche solo per una delle due attrazioni. Ma vale veramente la pena spendere del tempo entrambe. Riservatevi tutta la giornata per visitare i due parchi e per fare un break nel cafè di Monkeyland e salutare qualche scimmietta che vi passerà accanto.
Ci spostiamo oltre, a soli 10 minuti di macchina potrete arrivare al
Tenikwa Wildelife
dove potrete vedere animali mai incontrati sin d’ora tra cui: leopardo, ghepardo (vi ricordate quanto era difficile incontrarlo durante il safari), il gatto SudAricano, il tasso etc. Qui gli animali sono tenuti in cattività, c’è però la possibilità, con la supervisione dei proprietari, di portare il ghepardo al guinzaglio. Cercate di inserire quest’ultima attività nella giornata di Monkey Land e Birds of Eden perché oltre ad essere molto vicino non impegna nemmeno troppo tempo per visitarlo. Un ora e mezza sarà sufficiente.
Percorrendo ancora la N2 passerete sopra il
Blowkrans Bridge
famoso per essere il bungee jumping più alto del mondo e la foresta dello Tsitsikamma con le splendide sequoie di oltre 1000 anni.
Addo National Park e Elephant House
Arriviamo finalmente all’Addo National Park, ultima tappa prima di arrivare all’ areoporto di Port Elisableth il parco degli elefanti, chiamato cosi perché in origine era una riserva di soli elefanti vi darà, di fatto, la possibilità di fare un nuovo safari e di incontrare tutti gli animali visti fino a quel momento. Eventualmente si può prenotare un’escursione sull’elefante. Abbiamo pernottato all’Elephant House un hotel molto particolare, tipico africano, con i letti avvolti dalla tendina e i bagni privi di porta, comunicanti con la camera solo attraverso un arco nel muro.
Quale modo migliore per salutare per questa splendida Africa.
Sud Africa: Cape Town e Garden Route