Volete andare in California e siete affascinati dai viaggi “on the road”???
La Pacific Coast Highway (o Highway 1) saprà saziare tutte le vostre voglie!
Dal confine con il Messico fino all’estremità dello stato di Washington senza mai allontanarsi di molto dall’acqua…
Partiamo da San Diego e puntiamo verso nord riuscendo a toccare in un solo giorno località quali Laguna Beach, Newport Beach, Long Beach e Santa Barbara in cui pernottiamo (per i dettagli su questa tratta del viaggio vi consiglio di leggere gli articoli precedenti “San Diego, un’attualità che sa di storia” e “C’era una volta The O.C.”).
Il giorno seguente ci facciamo guidare dalla CA-1 (Highway 1) fino alla studentesca San Luis Obispo (ospita, infatti, il Politecnico dello Stato della California), giusto a metà strada tra Los Angeles e San Francisco. E’ facilissima da girare a piedi e, nonostante non sia ricca di attrazioni, decidiamo comunque di sostare per spezzare il viaggio e mangiare qualcosa. Visto che ci siamo, diamo un’occhiata alla cosa più caratteristica di questo posto, strana direi, ossia
Bubblegum Alley.
Cosa può essere secondo voi la Bubblegum Alley?! Non ci crederete… 2 muri posti uno di fronte all’altro (un vicolo) sui quali dal 1960 c’è l’usanza di appiccicare le gomme da masticare; un odore nauseante!
Questa sosta risulta molto proficua per me (ih ih ih): nei pressi di Higuera Street, scopro un negozio enorme di profumi, creme, detergenti dalle fragranze più strane. Se non ricordo male, il Bath and Body Works… A tutte le donzelle: tappa obbligata!!!
Mi sento felice 😉 , quindi sono pronta per affrontare l’ennesima missione, la Mission San Luis Obispo de Tolosa (fa parte del primo nucleo di 21 fondate da Padre Junipero Serra di cui vi ho già parlato nell’articolo “San Diego, un’attualità che sa di storia”).
Non perdiamo molto tempo qui e proseguiamo il nostro viaggio, anche perché sta per iniziare il tratto della CA-1 più emozionante!!!! Occhiali da sole e via!!!!!!!!!!!!!!!!!
Oh dio!!!! Leoni marini in vista!!!!!! Dove siamo?
Morro Bay!
Si tratta di una tranquillissima e molto piccola località di pescatori, famosa per il Morro Rock (battezzato da Cabrillo come “El Moro”): un monolite di origine vulcanica che spunta dal mare e domina la baia piena di dune di sabbia.
Per raggiungere El Moro (NB: solo la base è visitabile in quanto la montagna è stata selezionata per la protezione del falco peregrino ed altre specie in via di estinzione), si possono prenotare escursioni in barca dalla baia oppure noleggiare un kayak.
Non fatevi mancare una passeggiata rilassante lungo l’Embarcadero; qui perdiamo un po’ di tempo ad osservare dei leoni marini intenti a giocherellare beati in acqua.
Per le 16:40 abbiamo prenotato il tour del
Hearst Castle
(la prossima tappa); siamo un po’ in ritardo per cui cerchiamo di velocizzarci.
Questo castello è situato su un’altura a circa 10 km a nord di Cambria. E’ una costruzione degli anni ‘30 a dir poco fiabesca, con 115 stanze e suggestive piscine in marmo; è stata voluta dal magnate della stampa William Randolph Hearst con lo scopo di organizzare feste ospitando i vip hollywoodiani.
La visita al castello è sicuramente consigliata: sfoggi d’altri tempi e vista mozzafiato!
E’ necessario però prenotare una visita guidata. Noi scegliamo il
Grand Rooms Museum Tour
(al costo di 25$ pp) che include Assembly Room, Refectory, Billiard Room, Theater, Gardens, Neptune Pool e Roman Pool.
Ci affidano ad una guida piuttosto particolare: un signore distinto di circa 70 anni con barba e capelli folti di color bianco, ed un cappello per proteggersi dal sole che gli conferisce quell’aria da produttore di vino!
E’ una visita piuttosto interessante durante la quale ci vengono svelati diversi aneddoti; ma non aggiungo altro per non rovinarvi le aspettative!
Lasciamo questo splendido posto per dirigerci verso una località altrettanto splendida:
Cambria
situata a sud dell’Hearst Castle.
Tralasciando le destinazioni più ovvie, credo sia per me la cittadina più bella tra quelle viste lungo la CA-1, sviluppata intorno all’incantevole Moonstone Beach. Questa spiaggia offre davvero poco ai turisti, al netto del panorama e della passeggiata pedonale. L’albergo scelto, il Cambria Landing Inn&Suites, è ottimamente posizionato (guarda praticamente all’oceano) ed arrivando al tramonto, i nostri occhi si perdono nel rosso di quel sole così bello.
Cosa c’è di meglio di una cena di pesce al tramonto nel “Moonstone Beach Bar & Grill”, ottimo ristorante adiacente all’albergo con vista sull’oceano???
Siamo un po’ brilli, quindi a fatica ci ritiriamo nelle nostre stanze! Un altro giorno sorprendente del nostro viaggio in California volge al termine.
Ricordo benissimo il risveglio: il cielo blu, il venticello fresco che accarezza la pelle, il profumo dell’acqua dell’oceano, il rumore delle onde, gli scoiattoli festanti sulla spiaggia… Mi emoziona il ricordo…
Questo nuovo giorno è dedicato al
Big Sur.
Un tratto di costa scoscesa lungo 100 mgl da Cambria a Monterey.
Preparatevi a godere di straordinari panorami oceanici ad ogni curva e poi… mare a strapiombo, vegetazione lussureggiante, salite e discese: insomma, il trionfo della natura selvaggia!
Non ci sono semafori, non ci sono banche, non ci sono centri commerciali e, quando il sole tramonta, le uniche luci che si vedono sono quelle della luna e delle stelle.
In questo tratto l’oceano è freddo e battuto dai venti: habitat adatto a leoni ed elefanti marini, ma non all’uomo!
Lungo la statale ci fermiamo al Point Piedras Blancas, una riserva marina dove ci accoglie una chiassosa e simpaticissima colonia di elefanti marini che trascorrono il tempo prendendo il sole. Tenete presente che qui non è assolutamente consentito camminare sulla spiaggia!
Segue poi lo stop al
Ragged Point
una delle viste più spettacolari di tutto il Big Sur, dove troviamo finalmente anche un bar/ristorante.
Non molto distante da qui è il Julia Pfeiffer Burns State Park, il tratto che maggiormente mi ha colpito per la sua bellezza, forse per i colori brillanti e vivaci delle acque che bagnano una piccola spiaggia all’interno di un’insenatura rocciosa e sulla quale cadono le McWay Falls (le uniche cascate esistenti sulla costa della California).
Tramite una ripida strada sterrata che parte direttamente da un tornante della CA-1, scendiamo al
Partington Cove,
un’insenatura mozzafiato che non potevamo perdere.
Proseguendo sulla CA-1, vi consiglio di fermarvi al Nepenthe, un ristorante in cima ad una scogliera sull’oceano.
Nelle vicinanze è presente poi una bellissima spiaggia incontaminata
(Pfeiffer Beach),
molto popolare tra i locali e poco conosciuta dai turisti. La particolarità? Sabbia con sfumature color violetto proveniente dalle particelle di manganese che scivolano giù dalla collina.
Continuando ancora verso nord, passiamo sul famoso
Bixby Bridge,
uno dei ponti in cemento a campata unica più alti del mondo (85 m).
Ci avviciniamo a Monterey, ma prima giungiamo a Carmel-by-the-sea.
E’ un villaggio gioiello, una rarità tra le città americane, una esclusiva ed elegante località da sempre frequentata da artisti, poeti e scrittori, famosa per aver avuto come sindaco Clint Eastwood.
Carmel Mission Basilica Museum, Carmel Beach e Ocean Ave sono le principali attrazioni di questa cittadina.
A questo punto mi diverto un po’ alla guida lungo la 17-Mile Drive: una strada panoramica a pagamento che collega Carmel a Monterey, attraversando 21 punti di interesse, tra cui the Lone Cypress (il punto più fotografato della zona) ed esclusivi campi da golf.
Ci vogliono circa 20 min per percorrerla; all’ingresso viene fornita una mappa in cui sono evidenziati i punti di interesse.
In serata siamo a
Monterey
dove pernottiamo anche.
Dopo il check-in, ci fiondiamo sulla zona dei ristoranti a Cannery Row: in origine zona industriale con fabbriche per la trasformazione delle acciughe, oggi zona turistica con diversi locali con musica dal vivo; scegliamo proprio uno di questi.
Al mattino seguente visitiamo il Fisherman’s Wharf, porto turistico per eccellenza, caratterizzato da negozi e ristoranti dove mangiare ottimo pesce fresco, oltre ad osservare i leoni marini.
Ripartiamo ancora, direzione Mariposa (Yosemite National Park), con sosta intermedia a
Santa Cruz.
A Santa Cruz si respira un’aria vagamente Hippy e sonnolenta, popolata da personaggi che non hanno alcun timore di apparire trasandati (flip-flop e tavola da surf possono bastare! Ah ah).
Non c’è molto da fare a Santa Cruz al netto di Santa Cruz Beach Boardwalk (parco divertimenti sul mare più antico della costa), Main Beach (spiaggia per eccellenza) e Municipal Wharf (molo municipale dove la vera attrazione sono i rumorosi leoni marini che affollano le banchine).
Non ci resta che prendere l’auto e guidare, guidare fino a Mariposa! Purtroppo, lasciamo la nostra Highway 1 e ci addentriamo nelle lande interne della California.
Tutto tranquillo se non fosse stato per il grande caldo ed un piccolissimo inconveniente con la ruota della macchina (per capire di cosa parlo vi invito a leggere l’articolo “Los Angeles, il sogno americano vissuto da Lory84”)! 😉
Per gli amanti della natura e dei suoi prodotti consiglio una sosta a “Casa de Fruta Orchard Resort”, una enorme rivendita in aperta campagna proprio lungo la strada per Mariposa, con un impressionante assortimento di prodotti naturali e generi alimentari di ogni tipo… una vera goduria per il palato!!!!!!
Il nostro “on the road” costiero termina qui, ma il viaggio in California prosegue con lo Yosemite National Park e per finire con San Francisco.
Pacific Coast Highway o Highway 1 – La strada costiera in America
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